Non possiamo pensare di “accarezzare’ le nostre vigne e migliorare la terra che lavoriamo per lasciarla più fertile e viva alle generazioni future senza prendere posizione netta e decisa sull’insidia NUCLEARE, capace di vanificare IN UN ATTIMO ogni nostro intento.
Vi sono uomini sapienti (o ominidi ignoranti?) che mettono a repentaglio l’esistenza stessa di questo puntino di nulla disperso nell’universo: la Terra. Non hanno la minima idea di cosa significhi aver prodotto la più devastante e micidiale forza della sub-natura (così chiamò l’energia nucleare Rudolf Steiner, mettendo a conoscenza dei rischi), vi giocherellano come stregoni idioti, palleggiando una potenza energetica che non conoscono e non sanno gestire, mettendo in grave pericolo il futuro dell’intera umanità. NOI CHE AMIAMO LA TERRA DOBBIAMO OPPORCI.
Una fuga di isotopi radioattivi non è controllabile e uccide uomini e terre. Provate poi a raccontare che il nostro prezioso vino viene da quelle terre.Ogni altra fonte d’energia (della quale pur abbiamo bisogno) può provocare localmente danni o ricadute negative MA NON PUO’ DISTRUGGERE IN MODO IMPREVEDIBILE E IMPROVVISO, LASCIANDOCI SENZA ALCUNA DIFESA COME SOLO IL NUCLEARE PUO’ FARE.Ogni rassicurante ciarlataneria relativa alla sicurezza dei reattori nucleari è stata smentita da una serie d’incidenti verificatisi in pochi anni. Gli esempi più eclatanti, tra i pochi resi noti, sono accaduti ovunque: Three Mile Island, USA (1979); Chernobyl, Russia (1986), Fukushima, Giappone (2011), dimostrando che non conta la bravura e l’affidabilità di un popolo, la sua evoluzione tecnologica, la sapienza antica e moderna. Il nucleare è insicuro e oggi non sappiamo come difenderci dalla sua devastante potenza né della sua deriva e dai suoi scarti. Ci è incomprensibile persino come funziona un reattore; questo non si spegne come si fa con un bosco in fiamme versandoci sopra dell’acqua, quello che “arde' è un processo,non è un fuoco fisico, è una forza negativa devastante che imita quella naturale ma non è quella naturale, della quale non sappiamo aver ragione né intrappolarla durevolmente né smaltirla consapevolmente. Basterebbe questo all’uomo sapiente per non mettersi a giocare con una forza indomabile. Un incidente nucleare devastante non consente all’uomo moderno di difendersi e sopravvivere: questa è la realtà del nucleare.DA UNA FUGA RADIOATTIVA NON SI PUO’ FUGGIRE, NON ESISTE IL FARMACO NE’ IL VACCINO, NON ESISTE POSTO AL MONDO NEL QUALE RIFUGIARSI.Non dobbiamo occuparci delle nostre vigne e rimanere indifferenti, le decisioni di altri possono annullare il nostro lavoro, la nostra e la vita delle generazioni future. ABBIAMO L’OBBLIGO DI DIFENDERE LA TERRA SU CUI VIVIAMO SULLA QUALE VOGLIAMO PRODURRE IN MODO PULITO ED UNICO, PRESERVANDOLA E MIGLIORANDOLA PER LE GENERAZIONI FUTURE.OGNI VITICOLTORE, ANCHE SE NON BIODINAMICO, ha l’obbligo di pensare al futuro e non soltanto al danaro nel presente. Ogni agricoltore biodinamico ha l’obbligo di pensare ad un modello di sviluppo futuro che non sia ad elevata entropia.ANDANDO A VOTARE e VOTANDO SÍ NEL REFERENDUM SUL NUCLEARE DEL 12-13 GIUGNO SI SPEGNE UN’IGNOBILE INSIDIA E SI ACCENDE LA SPERANZA NEL FUTURO.
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